Canali Minisiti ECM

Al Sud si abbatte l'aspettativa di vita: a Napoli di otto anni

Sanità pubblica Redazione DottNet | 22/01/2018 19:39

Ricciardi: al Nord si vive di più

Il Meridione d'Italia rappresenta il fanalino di coda in Europa per gli indicatori di aspettativa di vita e, in particolare, la zona metropolitana di Napoli è "la peggiore dove nascere" con un gap di ben 8 anni in termini di aspettativa di vita rispetto ai paesi Ue. A descrivere l'allarmante situazione del sud del Paese è il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss) Walter Ricciardi, sottolineando come gli italiani vivano in pratica in due "Paesi diversi" con il Settentrione che vede i suoi residenti vivere in media 4 anni in più.

"Oggi nascere nel meridione d'Italia significa nascere nelle parti del continente europeo più derelitte, perché di fatto quelle regioni sono quelle che hanno gli indicatori di aspettativa di vita peggiori d'Europa", ha affermato Ricciardi alla trasmissione Presadiretta in onda lunedì 22 gennaio su Rai3. È un divario "originato nel 2001 con il cambiamento del Titolo V della Costituzione - rileva - che di fatto ha dato alle regioni la quasi esclusiva potestà di organizzare e di gestire".   Oggi "una persona che nasce in Campania, Sicilia o in Calabria ha un'aspettativa di vita fino a 4 anni inferiore. È come se vivessimo in due paesi. Ed oggi - sottolinea ancora il presidente Iss - la peggiore zona in cui nascere è l'area metropolitana di Napoli. Nei confronti dell'Europa, dell'europeo medio, ha un gap di aspettativa di vita che arriva quasi a 8 anni". Ricciardi fa quindi l'esempio della Bulgaria e la Romania, che "partivano da dati peggiori, ma sono migliorate, mentre quello che è successo nelle regioni italiane è che di fatto hanno perso tutti i guadagni in aspettativa di vita maturati nel secondo dopoguerra".

pubblicità

Una situazione che "non può essere risolta con l'attuale governance, cioè con l'attuale assetto. Il gap è talmente forte - osserva - che queste regioni in sofferenza, praticamente tutto il centro sud, non ce la potranno fare da sole". A fronte di ciò, prosegue, "se lo stato centrale, il ministero della Salute volessero intervenire ad aiutare le regioni, da un punto di vista pratico non lo possono fare perché la Costituzione affida alle regioni questa competenza in maniera esclusiva. Ci vorrebbe un nuovo assetto nel rapporto tra Stato e regioni". Secondo Ricciardi c'è, inoltre, "la necessità di mettere in sicurezza il sistema sanitario nazionale dappertutto". Gli italiani, ricorda, "spendono 40 miliardi all'anno di soldi loro per curarsi. Se va avanti questo trend, sempre di più ci saranno cittadini che dovranno sborsare di tasca propria per le cure e questo Servizio sanitario nazionale ce lo scordiamo. Invece è veramente una grandissima conquista. Noi - avverte - lo dobbiamo difendere e dobbiamo chiedere ai politici di farlo". 

Ma quali sono le ragioni per cui il Sud Italia conquista la maglia nera in aspettativa di vita non solo rispetto alle regioni settentrionali ma anche rispetto all'Europa? Quattro, secondo l'ultima edizione del Rapporto Osservasalute, realizzato dall'Osservatorio sulla Salute delle Regioni dell'università Cattolica di Roma, i fattori cruciali: la scarsa prevenzione, a partire dalla minore risposta agli screening oncologici; diagnosi più tardive; una minore disponibilità di farmaci innovativi ed una minore efficacia ed efficienza delle strutture sanitarie. Ma a pesare sono anche gli stili di vita, che proprio al Sud fanno registrare più alti tassi di obesità e mancanza di attività fisica. Un'Italia della salute che, dunque, continua a rimanere a due velocità. 

Commenti

I Correlati

Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'

"Da algoritmi di Facebook e Instagram rischi per la salute mentale"

L'Organizzazione mondiale della sanità annuncia che un nuovo vaccino - chiamato Tak-003 - contro la dengue è in fase di prequalificazione

I dati dicono che l’utenza prevalente della RSA è sempre più costituita da anziani over 85 non autosufficienti che necessitano di un’assistenza attenta al profilo clinico e psicologico, soprattutto in termini di contrasto alla solitudine

Ti potrebbero interessare

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

I dati dicono che l’utenza prevalente della RSA è sempre più costituita da anziani over 85 non autosufficienti che necessitano di un’assistenza attenta al profilo clinico e psicologico, soprattutto in termini di contrasto alla solitudine

Saranno 29 i membri della Commissione che discuteranno sul trattamento, definito dal decreto Schillaci-Roccella,"troppo disomogeneo in Italia"

"Le 125 pagine del documento, che dovrebbe rappresentare la guida istituzionale di riferimento per la strategia di controllo dei tumori in Italia, sono totalmente disattese"

Ultime News

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Giodice: “Quella che vivono quotidianamente le persone affette da Esofagite Eosinofila o altre patologie gastrointestinali eosinofile è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istit

A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto